Chiara Ferragni: l'"errore" di comunicazione che tutti temono e che nessuno spera di fare.
Esiste un grande concetto che spesso, nell'ambito comunicativo, si fatica a "comunicare": l'enorme rischio di collegare attività benefiche ad attività commerciali.
Ci dicono di non farlo, e il motivo è quello che oggi è sotto ai nostri occhi e per il quale si rischia di perdere la faccia. Senza entrare nel merito della situazione di Chiara Ferragni e delle sue aziende, sia che si tratti di un errore comunicativo o di una strategia studiata a tavolino, ci sono ambiti che, quando si toccano, bisogna farlo con i guanti di velluto, sia per contesto che per dinamica.
Esistono strategie di comunicazione borderline, che sempre esisteranno e che fanno parte del gioco, ma non in ambito benefico, poiché questo non è concesso. Il cliente non vuole essere preso in giro, ingannato, soprattutto non vuole che vengano sfruttate le persone più deboli e indifese.
Parliamo di un personaggio che si è creato da sé, che influenza in modo pragmatico milioni di persone e che, che si voglia o meno, ha un successo imprenditoriale e comunicativo senza uguali, o quasi. Una vera e propria crisi quella che sta investendo la famiglia Ferragnez, dalla quale nessuno è escluso; questo danno/errore enorme di comunicazione è evidente. Esistono parole magiche che valgono più di discorsi articolati e studiati; una di queste è la parola "scusa", che dimostra classe ed eleganza a differenza di teatrini illogici creati ad hoc per prendere in giro nuovamente un pubblico affezionato che, nonostante continui a seguirla e ad applaudirla, non avrà, anche inconsciamente, più la stessa fiducia in lei.
Qualcosa si è rotto, e una rottura di questo tipo in ambito di marketing significa dover ripartire non solo da zero ma da meno dieci. Mattone su mattone, è necessario ricostruire la propria reputazione, rovinata in modo drastico, per un "errore" che non andava fatto e nemmeno pensato. A livello strategico, vediamo un errore importante: non aver approfondito e aver proseguito all'acqua di rose un progetto importante che esula dal mero fatturato, un progetto che avrebbe dovuto aiutare (e in piccola parte lo ha fatto) persone meno fortunate.
I Pandori Balocchi e le Dolci Preziosi sarebbero state comunque vendute; chi acquista un pandoro griffato dal grande occhio cigliato lo fa per fedeltà al brand, non per la beneficenza. Se si vuole fare beneficenza, si sa come farla e si sa dove comprare il pandoro. È la grande scusa che consola il consumatore: "L'ho pagato il triplo perché mi piaceva, ma ho fatto anche beneficenza, però eh!" Do una motivazione logica all'acquisto di un prodotto che senza brand avrei pagato tre volte meno, giustifico il mio inconscio che sa di aver speso troppo. Le uova di Pasqua, allo stesso modo, indirizzate a tutte quelle ragazze, figlie e madri che amano Chiara, sono state acquistate dai suoi fan non per la beneficenza collegata al prodotto ma per fare felici qualcuno o per farsi un regalo, attendendo la sorpresa griffata che non ha mai fatto mancare.
Qual è il senso di tutto ciò? Perché dover utilizzare come mezzo comunicativo persone più deboli per un fatturato che, se non fosse stato lo stesso, avrebbe comunque superato quello dei competitor solo per la fama mediatica di se stessa, senza incorrere in gaffe di questo tipo. Questo è l'errore lampante e plateale, dal mio punto di vista, di Chiara: quello di aver voluto fare troppo quando avrebbe potuto fare ugualmente senza perderci la faccia?
E adesso? Si tratta di una vera crisi quella che sta investendo la famiglia Fedez-Ferragni, una crisi di management inizialmente gestita in modo spartano, e questo... non ce lo aspettavamo. Dal video "spara lacrime" alla cancellazione dei post precedenti, un errore dopo l'altro che no,di nuovo, non andava fatto.
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